Per celebrare l’8 marzo quest’anno voglio raccontarvi una storia.
Una storia che parla di femminilità, lotta e fotografia.
“Lo scorso anno ho ricevuto una diagnosi che ha sconvolto la mia vita, di quelle che ti obbligano a iniziare una riflessione sul tempo che ti resta e sulla lista di cose da fare prima di morire. Tra quelle c’era un servizio fotografico dedicato a me e al ricordo da lasciare ai miei cari ma stavo troppo male fisicamente per farlo. Ora mi sento meglio nonostante sia ancora in cura e trovando il tuo sito su internet, ho pensato che potessi essere la fotografa adatta a esaudire questo mio desiderio”
Così è iniziato il mio incontro con C. con uno schiaffo di realtà, sedute nel mio studio, con le gambe che mi tremavano ascoltando quelle parole.
Mentre organizzavamo questo servizio fotografico nei minimi dettagli e durante i giorni di realizzazione dello shooting osservavo questa guerriera dai capelli lucenti e dallo sguardo profondo e mi domandavo quanto potesse essere grande e infinita la forza di noi donne.
Una forza che avrebbe trovato piena espressione anche attraverso un trucco, un’acconciatura, un vestito da sera, mettendosi alla prova, sconfiggendo l’imbarazzo di raccontarsi davanti a un obiettivo nel momento presente, senza pensare a quel che è stato e che potrà essere, senza pensare che la malattia potrà cambiare tra qualche mese la forma del nostro viso.
Perché la bellezza che siamo in grado di esprimere, unita alla fotografia è in grado di sconfiggere anche la morte.
Perchè quando tutto intorno a noi sta crollando, dobbiamo aggrapparci alla vita e alle persone che amiamo, ma possiamo prenderci anche un minuto per indossare il nostro rossetto preferito e tornare ancora più forti e consapevoli sul campo di battaglia…fino all’ultimo respiro!
Questa è l’immensa lezione che mi ha lasciato C. e che vorrò portare con me per sempre.
Buon 8 marzo donne!
