Viaggi nel tempo, viaggi dentro se stessi, viaggi nello spazio: nel mondo della letteratura questo tema è presente con mille sfaccettature e dai vari punti di vista in cui viene affrontato trae ogni volta un “colore” diverso. Parlando di colori e di viaggi subito mi torna alla mente la frase di Alexander Supertramp, “La felicità è reale solo se condivisa”, scritta da lui su un pezzo di carta in un verde e freddo Alaska. Dopo aver stravolto la sua vita e scelto di affrontare un cammino solitario abbandonando tutto e tutti, nei suoi ultimi pensieri c’è stata questa frase, una dimostrazione palese di quanto un viaggio possa cambiare le nostre più salde convinzioni.
Ma noi non siamo in Alaska e non siamo soli: è il 4 aprile e ci troviamo Perugia in una Sala dei Notari gremita di viaggiatori, chi più chi meno. I nostri piedi poggiano sul suolo italico ma la nostra mente si trova in Sud America, vaga in Cile, sorvola le Ande e balla il tango a Buenos Aires. Due piloti d’eccezione guidano l’aereo del nostro viaggio: lo scrittore Luis Sepúlveda e il fotografo Daniel Mordzinski coadiuvati da Bruno Arpaia.
Due amici che hanno vissuto sulla propria pelle un viaggio particolare, quello dell’esilio. Ne parlano come di un’esperienza che ti segna per tutta la vita, che ti fa lasciare il tuo Paese per sempre perché quella sua immagine che conservi continuerai a viverla solamente nei tuoi ricordi. Col tempo infatti il paese cambierà e si modificherà acquisendo dei tratti ogni volta diversi.
L’esilio li ha portati altrove…città con luci, colori, profumi e sapori differenti fino ad arrivare davanti a una strada da scegliere imboccare e percorrere.
Entrambi hanno scelto una vita di viaggi e letteratura; per farlo Sepúlveda ha scelto la penna mentre Mordzinski la macchina fotografica. Due forme d’arte che si nutrono a vicenda, generando una promessa d’eterno amore.
“Il bello del viaggio accade dopo, quando lo racconti”, dice Sepúlveda. “Le mie foto sono una dichiarazione d’amore alla letteratura”, rivela Mordzinski, che con i suoi ritratti chissà quanti refrattari avrà avvicinato alla lettura nel corso degli anni. Come in un aperitivo tra amici di vecchia data che dopo aver girato il mondo si ritrovano a brindare insieme alla vita con gli occhi pieni di storie, il tempo scorre veloce tra aneddoti e racconti dal sapore antico. È arrivato però il momento di allacciare le cinture (e i cappotti) perché la pista d’atterraggio è vicina e il nostro viaggio sta per concludersi. O forse sta per iniziare altrove.
Roberto JUARROZ chez Lui.
Photo: © Daniel Mordzinski.
Francesca Boccabella